Studio 8_In Am_4/4

 
I IV V-I VII I IV I V-VII

Mi piace il modo minore.
Dicono che sia il modo dei malinconici, un ambiente di cui faccio parte solo occasionalmente.
Eppure la musica malinconica mi colpisce in modo più intenso di quella allegra, trionfale o ritmata e ballerina.

E in questo studio riconosco una malinconia latente. Quasi un rimpianto.

In realtà poi mi chiedo se queste interpretazioni
siano solo sciocchezze extramusicali o se la musica "degli affetti"
sia una consuetudine artistica inseparabile dall'atto creativo.

Nella concretezza intramusicale, la cellula motivica di questo studio è una salita diatonica di tre suoni.
Anche qui come nello Studio 2, credo che il punto di maggiore interesse
sia lo spostamento della cellula su tempi diversi della battuta,
(nella prima battuta è sul terzo tempo, nella seconda è al secondo tempo e alla terza si presenta sul primo).
Alternando l'attacco del motivo tra battere e levare.

Per definire il modo minore ho assegnato la prima frase alla regione ascendente
e la seconda frase a quella discendente fino all'ottava battuta
che per preparare la ripetizione del periodo (utile all'ascolto per puro fine di studio),
finisce con il V (E7), o in questo caso con il #VII (G#dim) che si può considerare un suo sostituto.

La ripetizione riprodotta in sonoro delle prime 8 battute è giustificata solo per l'utilizzo didattico.
Infatti nella pratica come ho già detto il secondo periodo non sarà mai ripetuto letteralmente
ma sempre variato o sviluppato.

La scala ascendente della melodia di battuta 8 serve a provare
la bontà degli argomenti di Kretzschmar e del suo collega Schönberg
a proposito dei punti di volta.
Effettivamente questi precedimenti sembrano rendere il linguaggio più solido e coerente.

Ci sono tre note puntate. Iniziano l'esplorazione di questa possibilità.
Che comporta come al solito la necessità di una sua giustificazione motivica.
In parole più semplici va definito il motivo del loro utilizzo, che deve essere musicalmente motivato,
accogliendo quindi il doppio significato del termine "motivo",
inteso come ragione, causa,
o come elemento musicale che ricorre nella melodia
magari variato o sviluppato, ma riconoscibile.

Studio 9_In Am_4/4

  
I VII I II-V I IV V I-V

Questo numero nove invece è puro apprendistato.
Noiosetto ma utile, come spero.
Voglio imparare a muovere le voci, e credo che questi studi siano indispensabili
per caricare la tavolozza di tutti i colori utili, intesi anche come timbri e impasti.

Studio 10_In Am_3/4

 
I VII I VII I III I VII

Di questo studio l'unica cosa che mi convince è la ripetizione del E alla settima battuta della voce principale.
Se dovessi iscriverlo nel vocabolario degli affetti cercherei una categoria che allude al rimpianto.
E' l'unico momento espressivo del periodo.
Mi chiedo se sia possibile estrarre il sale di una sola battuta
o se quello non sia comunque condizionato e preparato dalle note che lo precedono,
quindi inseparabile dal suo contesto.

Studio 11_In Am_3/4

 
I IV II VII I VI IV VII

Fagotto, Clarinetto, Oboe, Flauto.
La parte che sento più forte in questo periodo è la terza, quella dell'oboe.
Chissà perchè quando lo ascolto seguo soprattutto quella voce.
Anche qui l'armonia rispetta il dettato dell'esercizio
esprimendo prima la regione ascendente e poi quella discendente.

Mi rendo conto di abbondare con l'accordo di diminuita,
ma la struttura insolita di questo accordo costruito su intervalli di tre minori sovrapposte
mi incuriosisce e mi interessa esplorarne le possibilità.
Presto arriverò al capitolo sul trattamento di questo grado e le implicazioni del suo utilizzo.
Per ora seguo l'orecchio e il facile proposito di usare quasi escusivamete i suoni che lo definiscono.


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